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28 Lug 2025
La siccità non è più una variabile occasionale: è una condizione ormai normale con cui gli impianti agricoli e industriali devono fare i conti ogni estate. Il problema non è solo la scarsità della risorsa idrica, ma l’effetto che questa ha sul cuore dell’impianto: l’elettropompa sommersa.
Quando la falda di un pozzo si abbassa, spesso senza sintomi evidenti, la pompa viene sottoposta a stress meccanico e termico. Aumentano i consumi, i cicli di avviamento diventano più frequenti, la portata si riduce, e nei casi peggiori si arriva al blocco.
Dopo oltre 20 anni al fianco di tecnici, installatori e manutentori, in FB abbiamo maturato una certezza: la siccità non si può evitare, ma le sue conseguenze possono essere gestite in modo intelligente.
Con il giusto approccio, è possibile proteggere la pompa, ridurre i consumi e garantire continuità operativa.
Intercettare tempestivamente i segnali di sofferenza dell’impianto è essenziale per prevenire condizioni critiche, come il funzionamento a secco, che possono compromettere in modo irreversibile l’elettropompa.
Tra i principali indicatori di stress idrico:
Questi fenomeni, se non adeguatamente monitorati e gestiti, determinano un progressivo deterioramento delle prestazioni dell’impianto, con impatti negativi sia sull’efficienza energetica sia sulla durata operativa del sistema.
Nei paragrafi seguenti vengono analizzate le misure più efficaci per intervenire tempestivamente e garantire la continuità di servizio anche in condizioni idriche critiche.
In caso di calo della falda, è necessario interrompere il funzionamento dell’impianto prima che sia troppo tardi. L’elettropompa non deve mai girare in assenza d’acqua o con una quantità parziale d’acqua mescolata ad aria
Per evitare il funzionamento a secco dell’impianto è fondamentale che il quadro elettrico sia dotato di:
Un’elettropompa che si arresta in sicurezza evita surriscaldamenti e conseguenti danni, blocchi imprevisti e interventi di riparazione onerosi.
Quando l’acqua è poca, forzare l’impianto è controproducente.
Una portata eccessiva in fase di stress idrico provoca cicli continui di accensione e spegnimento, sforza il motore e aumenta il rischio di guasto.
La soluzione è stabilizzare il flusso, abbassando la portata in uscita e distribuendo l’acqua in modo più uniforme e compatibile con le condizioni del pozzo.
L’installazione di valvole regolabili o ugelli a portata ridotta consente di dosare con precisione l’erogazione, contenendo i consumi e prolungando la vita dell’impianto.
In un contesto in cui la siccità e lo stress idrico rappresentano una condizione ricorrente e non più eccezionale, diventa necessario rivalutare le scelte impiantistiche alla luce delle nuove esigenze di continuità, efficienza e affidabilità.
La selezione dell’elettropompa non può più basarsi su parametri standard: serve una soluzione ingegnerizzata per resistere a condizioni termiche e meccaniche severe, mantenendo prestazioni stabili anche in presenza di falde soggette a forti oscillazioni.
In questa prospettiva, le elettropompe sommerse FBSX, costruite interamente in acciaio inox microfuso, rappresentano una risposta tecnica evoluta. I principali vantaggi:
Adottare tecnologie specificamente progettate per scenari critici consente non solo di contenere i costi operativi, ma anche di tutelare l’intero sistema da fermi impianto e danni a lungo termine.
Oggi più che mai, ripensare l’elettropompa significa investire in una gestione sostenibile e lungimirante dell’impianto.
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